Welcome, feeling at work è l’ edificio biofilico del futuro firmato dallo studio Kengo Kuma & Associates
Nei pressi del parco Lambro di Milano sorgerà il nuovo edificio biofilico firmato dall’architetto giapponese e commissionato dal Gruppo Europa Risorse. Il nuovo edificio sarà a zero emissioni CO2 e il verde sarà parte integrante dell’intero progetto. Energie rinnovabili, recupero dell’acqua e controllo dei consumi sono le caratteristiche principali dell’edificio, che diventerà un esempio di architettura organica, dove viene rispettato il benessere delle persone e, allo stesso tempo, il benessere del pianeta. Welcome, feeling at work sarà anche un esempio di come saranno gli uffici del futuro, dove il benessere e il contatto con la natura saranno sempre più protagonisti.
Edificio biolifico: come sarà l’ufficio del futuro
Il progetto dell’ edificio biolifico Welcome, feeling at work verrà finanziato da un fondo gestito da PineBridge BensonElliot e nascerà all’interno dell’area del Parco Lambro, all’uscita della fermata della metropolitana di Crescenzago. L’ufficio del futuro, come è stato già ribattezzato l’edificio, sarà un’architettura orizzontale stratificata che si svilupperà nel parco e nel quartiere circostante. Partner di Kengo Kuma and Associates, l’architetto Yuki Ikeguchi ha dichiarato che il progetto rappresenterà l’inizio di una nuova era, dove l’architettura green viene chiamata a riprogettare l’orizzonte urbano, per migliorare non solo l’area e le sue attività, ma anche per incrementare la qualità dello spazio delle città. Moltissima importanza rivestono gli elementi naturali come il verde, la luce, il legno, poiché stimolano i sensi e migliorano la salute e la produttività dell’uomo.
Welcome, feeling at work e l’armonia con la natura
Il progetto Welcome, feeling at work si basa sull’architettura biofilica, un approccio che pone al centro dell’attenzione la natura e l’utilizzo di materiali organici. Applicato agli spazi lavorativi, questa tendenza porta a trascorrere la giornata lavorativa a contatto con la natura, per stimolare i sensi e per avere maggiore comfort e ispirazione. L’ edificio biofilico è perfettamente integrato con la vegetazione che lo circonda e prevalgono gli elementi organici naturali nella sua architettura. Per questo progetto, la scelta di preferire una struttura orizzontale va controtendenza con le costruzioni verticali sorte negli ultimi anni in città, ma è stata fatta per dare un maggiore senso di continuità con la zona dove verrà realizzato l’edificio.
Edificio biolifico: un giardino pensile orizzontale
Caratterizzato da un’abbondante vegetazione, il nuovo edificio biofilico viene definito come un grande giardino pensile. Composto da 6 blocchi, verrà realizzato con calcestruzzo per le fondamenta e l’interrato, con acciaio e legno per i piani fuori terra. Non verranno utilizzati combustibili fossili e verranno privilegiati materiali circolari. I blocchi avranno altezze diverse e saranno scanditi da diversi cortili, alcuni dei quali verranno ricoperti da vetrate, mentre altri verranno lasciati aperti. Il verde sarà presente al loro interno, oltre che nelle serre e nelle terrazze, che verranno concepite come un’estensione degli spazi e saranno accessibili a tutti. Welcome, feeling at work vuole unire architettura ed ecologia. I lavori di costruzione dell’edificio sono iniziati e si prevede il termine entro la fine del 2024.

Un edificio per la città
Welcome, feeling at work sarà un edificio biofilico a disposizione della città. Offrirà nuovi spazi lavorativi, uffici, spazi di coworking e per meeting lavorativi, e un auditorium. Al suo interno verrà sviluppata un’area commerciale, con ristoranti, supermercato, area benessere e spazi per ospitare mostre ed eventi. L’esterno sarà naturale: legno e vegetazione saranno i protagonisti, in linea con lo stile architettonico di Kengo Kuma. Il progetto contribuirà a cambiare il volto di Milano e si inserisce nelle iniziative già avviate a tale scopo, con l’obiettivo di creare un plus per il quartiere dove sorgerà.
Edificio biofilico: lo studio Kengo Kuma and Associates
Lo studio Kengo Kuma and Associates si appresta a portare a termine un altro grande progetto in Europa, dopo l’apertura nel Regno Unito del V&A Museum of Design Dundee e l’inaugurazione in Turchia dell’OMM – Odunpazari Modern Museum. Entro il 2024, infatti, sorgerà a Milano l’ edificio biofilico Welcome, feeling at work, realizzato dallo studio giapponese per il Gruppo Europa Risorse e finanziato da un fondo privato gestito dalla società PineBridge Benson Elliot. Il progetto è stato presentato alla Triennale di Milano alla presenza anche di Pierfrancesco Maran, Assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, e di Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti.

Edificio biofilico: cos’è la biofilia?
Il termine biofilia significa letteralmente amore per la vita ed è stato utilizzato da Erich Fromm, sociologo tedesco, per indicare l’interesse innato e spontaneo verso ogni essere vivente. In seguito, Edward Osborne Wilson, biologo statunitense, ha utilizzato questo termine per riferirsi alla necessità degli uomini di stabilire legami affettivi con ciò che li circonda. Questo concetto si applica anche all’ambiente e per questo motivo si utilizza il termine di architettura biofilica, per indicare questa tendenza, anche inconscia, a legarsi ai luoghi in cui viviamo quotidianamente, che finiscono per influenzare il nostro benessere e la qualità della nostra vita. Il concetto di architettura biofilica si affianca a quello di architettura green ed ecosostenibile, ricorrendo a una progettazione attenta non solo alla tutela dell’ambiente, ma anche a favorire il benessere fisico e il contatto con la natura.
Architettura biofilica: i parametri
Quando si definisce un edificio biofilico? E quali sono i paramentri da considerare per poter parlare di architettura biofilica? Quando si progetta un edificio in ottica biofilica è fondamentale basarsi sulla natura e privilegiare la luce naturale, progettando spazi con ampie vetrate e con una struttura che si presenti leggera alla vista. Inoltre, è preferibile indirizzare le vetrate verso aree verdi, parchi o giardini, in modo da mantenere un contatto con la natura. In questo modo l’architettura biofilica si integra con l’architettura sostenibile, favorendo soluzioni costruttive a basso impatto ambientale e il benessere psicofisico di chi vive un determinato ambiente.

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